Anadyomene Nascente dall’acqua: arte tra isole toscane, mare e natura
Anadyomene Nascente dall’acqua di Roberto Ghezzi è il progetto che coinvolge nove comuni in Toscana e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, con le “naturografie” nell’Arcipelago Toscano in mostra tra le isole, il mare e le bellezze toscane, tra cui l’Isola d’Elba, Isola del Giglio e Capraia.
Roberto Ghezzi, noto per le sue opere create in ambienti naturali di tutto il mondo, è dunque al centro di un nuovo progetto di residenza artistica intitolato Anadyomene Nascente dall’acqua. Questo progetto, promosso dal Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano (S.M.AR.T) e finanziato dalla Regione Toscana, mira a valorizzare le connessioni tra il territorio e i luoghi di interesse storico, artistico e naturalistico dell’arcipelago.
Le opere di Ghezzi saranno installate in varie località, tra cui il porto dell’Isola di Capraia, il laghetto delle Conche vicino a Rio Marina, il porticciolo di Mola e le terme di San Giovanni sull’Isola d’Elba. Il titolo del progetto, Anadyomene, fa riferimento a uno degli epiteti di Afrodite, la dea greca dell’amore, che secondo il mito nacque dalla schiuma del mare. Questo nome mitologico richiama anche una leggenda popolare sull’origine delle isole dell’arcipelago toscano, che narra di come le isole siano nate da perle cadute dalla collana di Afrodite.
Le opere di Ghezzi, denominate Naturografie, sono create attraverso un processo in cui la natura stessa lascia tracce su supporti ecosostenibili posizionati in ambienti naturali per lunghi periodi. Questo metodo innovativo cattura l’essenza dei paesaggi subacquei e mostra immagini che altrimenti rimarrebbero invisibili. Ghezzi, che ha lavorato in vari contesti paesaggistici in Italia e all’estero, predilige habitat acquatici come laghi, fiumi, lagune e mari, per la loro capacità di depositare sedimenti sulle tele.
Il progetto si articola in due fasi principali, con la Fondazione Italo Bolano ETS che ospiterà Ghezzi mentre installerà sei tele di circa 5 metri per 2 metri nelle acque dell’arcipelago. Le tele rimarranno immerse per circa due mesi prima di essere recuperate.
Dopo il periodo di posa, le tele saranno esposte in una mostra itinerante che toccherà varie realtà museali delle sette isole dell’arcipelago. La mostra sarà accompagnata da un programma pubblico che includerà laboratori didattici, percorsi educativi per scuole, talk, visite guidate e altri eventi per coinvolgere la comunità locale.
Il progetto di Ghezzi è supportato da un comitato tecnico-scientifico di S.M.AR.T, composto da esperti di varie discipline, tra cui archeologia, geologia, storia dell’arte contemporanea, paleontologia, architettura e museologia. Inoltre, il progetto beneficia del supporto del CNR di Pisa per lo studio scientifico delle tele, oltre alla collaborazione con enti del terzo settore a livello nazionale e internazionale.
Fonte: Comunicato stampa