Citroen Méhari: la regina delle auto estive

Citroen Méhari
Image: Citroën

La Citroen Méhari rappresenta un perfetto connubio tra innovazione, praticità e stile. Con la sua storia ricca di successi e la sua versatilità senza pari, continua a essere un simbolo di libertà e semplicità, amato da generazioni di appassionati. La Méhari rimane un esempio straordinario di come un design innovativo e una visione audace possano creare un veicolo che trascende il tempo, continuando a evocare sentimenti di avventura, libertà e gioia in chiunque abbia il piacere di guidarla o semplicemente ammirarla.

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La libertà e lo stile del 1968
La Citroen Méhari è un’icona intramontabile nel panorama automobilistico, riconosciuta per il suo design unico e la sua versatilità. Originariamente definita “oggetto mobile non identificato” al momento del lancio nel 1968, la Méhari ha conquistato non solo gli appassionati di auto, ma anche settori come l’esercito francese e l’industria cinematografica. Simbolo di libertà e di uno stile di vita semplice e spensierato, la Méhari continua a essere amata nelle rinomate località balneari dell’area mediterranea.

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Il 16 maggio 1968, in pieno fermento delle proteste del movimento studentesco francese, Citroën presentò la Méhari sul prestigioso campo da golf di Deauville. Questo pick-up atipico, con una potenza compresa tra i 28 e i 32 CV, presentava una carrozzeria in plastica ABS acrilonitrile butadiene stirene progettata da Roland de La Poype. Basato sulla piattaforma della Dyane 6, il veicolo fu inizialmente denominato Dyane 6 Méhari.

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Una vettura rivoluzionaria nata da un’intuizione geniale
La geniale intuizione dietro la Citroen Méhari risale al 1947, quando la SEAB Société d’études et d’applications des brevets, fondata da Roland de la Poype, esplorava l’uso innovativo di materiali come plastica e resine colorate. Dopo un incidente che dimostrò la resistenza della carrozzeria in plastica rispetto alla meccanica del veicolo, de la Poype concepì l’idea di una carrozzeria in plastica applicabile sulla meccanica Citroën. Collaborando con il designer Jean-Louis Barrault, nacque un prototipo che culminò nella creazione della Méhari. Nel 1967, durante un incontro nei sotterranei della fabbrica di Quai de Javel a Parigi, la SEAB presentò ufficialmente la Méhari a Citroën, che ne riconobbe immediatamente il potenziale.

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Strepitosa per il divertimento
La Citroen Méhari si rivelò un veicolo straordinariamente versatile: come mezzo da lavoro, era capace di affrontare terreni difficili grazie alla sua leggerezza, evitando impantanamenti nel fango o nella sabbia e non affondando nella neve, mentre come veicolo da divertimento, offriva un’esperienza di guida piacevole e senza stress. Disponibile in una vasta gamma di colori vivaci, la Méhari catturò l’immaginazione del pubblico, diventando popolare tra cacciatori, campeggiatori, amanti dell’aria aperta e semplici appassionati di guida. Nonostante siano passati oltre cinquant’anni, la Méhari rimane una presenza affascinante nelle località balneari mediterranee, apprezzata per la sua leggerezza e praticità.

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Leggerezza e affidabilità
La Citroen Méhari, definita affettuosamente come la “lumaca di plastica” in contrapposizione alla “lumaca di latta” della 2CV, si distinse per la sua leggerezza e facilità di guida. Era in grado di viaggiare agevolmente attraverso diversi tipi di terreno, garantendo un’esperienza di guida fluida e senza intoppi. La sua capacità di resistere a condizioni difficili e la sua affidabilità contribuirono a consolidare il suo status di veicolo leggendario.

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L’origine del nome
Il nome Méhari, ispirato a una razza di dromedari robusti e resistenti, rifletteva la capacità del veicolo di affrontare qualsiasi ambiente. Sia nelle spiagge di Saint-Tropez che nel cuore pulsante di Parigi, la Méhari dimostrò la sua adattabilità. Prodotta in quasi 150.000 unità tra il 1968 e il 1987, la Méhari fu apprezzata anche in ambito militare, con versioni 4×4 utilizzate dall’esercito francese e impiegate in missioni come la Parigi-Dakar del 1980.

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Tre mitiche versioni
Durante i quasi vent’anni di produzione, la Méhari fu offerta in tre versioni principali, incluse due edizioni limitate. Citroën scelse di mantenere una palette di colori ispirata a grandi deserti e catene montuose, come Rouge Hopi, Vert Tibesti, Vert Montana, Orange Kirghiz, Beige Kalahari, Beige Hoggar, Jaune Atacama e la speciale Azur, disponibile anche in bianco e blu.

Nel 1983, furono lanciate due edizioni speciali, la Méhari Plage, caratterizzata da un look vacanziero e un colore giallo sgargiante, venduta principalmente in Spagna e Portogallo, e la Méhari Azur, introdotta in soli 700 esemplari, lanciata nei mercati francese, italiano e portoghese, dedicata agli appassionati.

Fonte: Comunicato Stampa

Claudio Ferrari
Esperto di aeronautica ed automobili noto per la sua insaziabile curiosità verso l’evoluzione tecnologica. La sua passione per il volo e l’ingegneria delle automobili lo ha portato a condividere analisi e recensioni su aerei, automobili e le ultime innovazioni tecnologiche che li riguardano.

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