Venti anni di Opel Signum

Opel Signum
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Poco più di venti anni fa, nel 2002, Opel annunciava l’ormai imminente entrata in produzione del modello Opel Signum, un’originale vettura realizzata sulla piattaforma della Opel Vectra, ma con caratteristiche tali da poter prendere quel ruolo di ammiraglia della gamma della Casa tedesca fino ad allora occupato dalla seconda generazione di Opel Omega. Esposta al pubblico in occasione del salone di Ginevra dell’anno seguente, Opel Signum era frutto di cinque anni di sviluppo nel corso dei quali erano state realizzate due concept car perfettamente marcianti presentate rispettivamente nel 1997 e nel 2000.

Opel Signum

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Realizzata sulla stessa piattaforma della nuova Fiat Croma e derivata dalla terza generazione di Opel Vectra, Signum non era una variante di quest’ultima, bensì un modello a sé stante, come sottolineato peraltro dal nome specifico. E se il frontale tradiva la parentela con Vectra-C, di profilo Opel Signum rivelava invece la sua particolarità ovvero la forma di una slanciata berlina a due volumi di segmento D con passo notevolmente allungato (130 mm) rispetto a quello di Vectra-C.

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Innovativa e di tendenza
Questa innovativa automobile di tendenza era una sintesi di eleganza estetica, piacere di guida, flessibilità interna, comfort individuale. Oltre al guidatore e al passeggero anteriore, anche chi sedeva dietro disponeva di ampio spazio, comfort e di molti scomparti portaoggetti. L’innovativo sistema FlexSpace permetteva di scegliere tra massimo spazio per le gambe e massima capacità di carico: grazie ad esso era infatti possibile fare scorrere i due sedili posteriori esterni per 130 mm ed inclinare i loro schienali di 30 gradi in modo da ottenere la posizione più confortevole. Una serie di speciali cinematiche permetteva poi di ripiegare in basso il sedile posteriore centrale e di trasformarlo in un bracciolo con 2 portabibite integrati. Abbattendo invece i tre sedili posteriori si otteneva invece un vano dalla superficie piana ed una capacità di carico di 1.410 litri.

Opel Signum era prodotta con 7 differenti motori benzina e turbodiesel ECOTEC di potenza compresa tra 101 CV e 211 CV. In particolare, il 3.000 turbodiesel common-rail (primo V6 ad iniezione diretta di gasolio) sviluppava una potenza di 177 CV (130 kW) ed aveva una coppia massima di 37,7 kgm (370 Nm). Elevata potenza e dolcezza di funzionamento erano caratteristiche anche del 2.000 ECOTEC turbo benzina da 175 CV (129 kW). C’era poi un terzo nuovo motore ECOTEC in alluminio che era il primo motore Opel ad iniezione diretta di benzina.

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I fari girevoli Bi-Xenon con sistema AFL (Adaptive Forward Lighting) erano una delle molte novità tecniche e sofisticate dotazioni di Opel Signum. Disponibili a richiesta da fine 2003, erano i primi in grado di illuminare dinamicamente le curve e dotati una luce statica che migliorava la visibilità notturna in prossimità di incroci e di curve strette. Sempre a richiesta, erano proposti anche sedili multi-profilo ottimizzatati ortopedicamente con regolazione elettronica della temperatura, riscaldamento separato e molte possibilità di regolazione. Il Travel Assistant multi-funzionale aumentava invece la versatilità ed il comfort della parte posteriore dell’abitacolo. Inserito tra i due sedili posteriori esterni poteva contenere due tavolinetti ribaltabili, frigo, porta-rifiuti, porta-bicchieri, presa di corrente a 12 Volt, contenitore per un lettore DVD, nonché un secondo modulo Twin Audio per ascoltare programmi audio differenti da quelli seguiti da chi sedeva davanti.

1997: la prima concept car Opel Signum
La concept car Opel Signum esposta nel 1997 al Salone di Ginevra era un prototipo marciante che rappresentava l’idea di un futuro modello di classe superiore che con dimensioni simili alla Opel Omega Station Wagon dell’epoca, introduceva numerose novità per gli interni e soluzioni rivoluzionarie per l’autotelaio e la meccanica. Era equipaggiata con un 3.000-V6 turbodiesel con 4 valvole per cilindro ed iniezione diretta Common Rail da 175 CV (130 kW) che faceva la sua prima apparizione mondiale proprio su questo prototipo. Gli ingegneri del reparto Studi Avanzati del Centro Ricerche Tecniche Opel stimavano che, così equipaggiata, la Opel Signum potesse raggiungere una velocità di 230 km/h con un consumo medio stimato di circa 6,6 litri di gasolio ogni 100 chilometri. Il bagagliaio della aveva una capacità di 450 litri che avrebbe potuto essere portata a 550 litri facendo scorrere elettricamente in avanti i sedili posteriori. Ripiegando poi in avanti il sedile del passeggero anteriore, la concept car Opel disponeva di una superficie interna di carico lunga 3 metri.

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2000: la concept car Opel Signum2
La concept car Opel Signum2, presentata nel 2000, riprendeva molte caratteristiche del prototipo di tre anni prima, a partire dalla linea dinamica e dagli interni innovativi. L’estetica in particolare rivelava immediatamente la relazione esistente tra le due concept car. Il passo lungo (mm 2.830) ed il ridotto sbalzo posteriore rendevano Opel Signum2 affascinante anche da ferma. Quest’impressione era accentuata dagli ampi passaruota e dai pneumatici da 19″ a base larga. Il terzo montante sporgente del tetto e le fiancate larghe erano due caratteristiche tipiche del design Opel.
I progettisti e gli ingegneri della Opel avevano rifiutato un secondo montante del tetto sopra la linea di cintura. «Di profilo, Opel Signum2 sembra una coupé» sottolineava Hans Seer, all’epoca direttore Design della Casa tedesca. «Specialmente quando i quattro finestrini laterali privi d’intelaiatura sono completamente abbassati». Il tetto panoramico interamente vetrato che prolungava il parabrezza all’indietro dava una sensazione di spaziosità e di luminosità all’abitacolo, all’interno del quale quattro persone potevano trovare posto con il comfort della “business class”. Anche il grande portellone posteriore era vetrato.

Fonte: Comunicato Stampa

Claudio Ferrari
Esperto di aeronautica ed automobili noto per la sua insaziabile curiosità verso l’evoluzione tecnologica. La sua passione per il volo e l’ingegneria delle automobili lo ha portato a condividere analisi e recensioni su aerei, automobili e le ultime innovazioni tecnologiche che li riguardano.

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